lunedì 11 luglio 2011

NOTIZIE

UN ANNO A IMPATTO QUASI ZERO
http://www.terraemadre.com/2011/07/un-anno-a-impatto-quasi-zero/
L'esperienza della famiglia Beavan, raccolta anche in un libro e un DVD è durata dodici mesi in cui, gradualmente, hanno diminuito rifiuti e detersivi, non hanno preso gli ascensori (nonostante abitassero al 9° piano), hanno abolito il cibo confezionato, aria condizionata, hanno abolito l’uso della macchina, e hanno utilizzato pannolini di cotone per la figlia. Anche il cane ha dovuto adattarsi ai cambiamenti.
Cosa hanno fatto ancora?

Il bicarbonato al posto del dentifricio, la spesa solo al mercato rionale di Union Square per acquisti prodotti entro le 250 miglia, Colin in bici mentre la moglie raggiunge l’ufficio in monopattino, gli scarti del cibo finiscono dentro una cassetta di legno dove dei vermi li trasformano in compost che portano poi in appositi bidoni di un’associazione che lo utilizza come fertilizzante. Per non parlare di alcuni aspetti dell’iniziativa che appaiono un po’ eccentrici (come l’abolizione della carta igienica). Finito l’anno “no impact”, alcune di queste rinunce non sono rimaste in piedi, come quella della lavatrice, ma il senso dell’iniziativa è stato nel capire che vivere a impatto zero non è possibile, ridurre l’impatto è non solo possibile ma estremamente necessario.
“Se la mia vita genera sprechi, cosa significa? Uno spreco di risorse è indice di una vita sprecata?”
Colin Beaven









Lavorare un'estate in una fattoria in Europa con in cambio il vitto e l'alloggio: si può! WWOOF
http://www.wwoof.org/

TETTI VERDI
Nelle città, tetti sfruttati per far nascere del verde


Ho scoperto a Torino: Via Goito 14, San Salvario e così mi sono informata a riguardo

http://www.giardinaggio.it/speciali/Tetti-verdi.asp


http://www.tuttogreen.it/tetti-verdi-design-e-risparmio-energetico-al-top/

Sfacciataggine della ENI:
Tutte (o forse solo alcune?!) delle bugie che la ENI nasconde dietro ai suoi slogan sorridenti e alle sue campagne pubblicitarie ingannevoli



Come vengono prodotte le merendine:
http://www.tuttogreen.it/forum/tuttogreen-alimentazione-3/come-vengono-prodotte-le-merendine-47/

LIBRO:Un anno a impatto zero, di Colin Beavan http://www.tuttogreen.it/un-anno-a-impatto-zero-il-libro-di-colin-beavan/

Cap n Trade - informazioni




Articolo su La Stampa - 15/07/2011

Riciclo rifiuti elettronici:

nasce il portale di Remedia per i consumatori


CARLO LAVALLE
"Un sito web ricco di informazioni utili al consumatore per metterlo nella condizione di smaltire e riciclare correttamente i rifiuti elettronici. E' la nuova iniziativa di ReMedia, Consorzio nazionale per la gestione di tutte le categorie di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee) e di Pile e Accumulatori a fine vita.

Il portale Remediapervoi.it cerca di migliorare la conoscenza di base degli utenti sul mondo dei rifiuti tecnologici con spiegazioni semplici e puntuali avvalendosi di strumenti multimediali come video e guide scaricabili gratuitamente.

Cos'è un Raee? Cosa devo fare con il computer rotto? Dove butto l'asciugacapelli o la radiolina fuori uso? Fa bene all'ambiente riciclare il cellulare? Nuoce alla salute gettare in discarica batterie esaurite o vecchi ferri da stiro? Si viola la legge lasciando un elettrodomestico guasto in strada?

Domande elementari di fronte alle quali una risposta informativa dettagliata può fare la differenza per educare ed orientare i cittadini verso comportamenti più virtuosi e rispettosi dell'ambiente.

Secondo una ricerca condotta da ReMedia-Eurisko sono infatti ancora molti gli italiani non in grado di conferire la spazzatura elettrica ed elettronica all'isola ecologica o di comprendere il valore rappresentato da un rifiuto sia in termini economici che ambientali. Per non parlare dell'insufficiente circolazione di notizie sul servizio di ritiro a domicilio dei Raee ingombranti (frigoriferi, lavastoviglie ecc.) e sul sistema che obbliga al ritiro gratuito il negoziante in caso di nuovo acquisto di bene tecnologico equivalente.

Per colmare queste lacune l'utente si può collegare al neonato sito e visitare alcune sezioni apposite e dedicate. Grazie al Riciclometro è possibile misurare i vantaggi di una condotta improntata al riciclo calcolati in termini di energia risparmiata, emissioni di CO2 evitate, plastica, ferro o vetro recuperati. Consultando la Mini-Guida curata in collaborazione con Legambiente, una famiglia riceverà preziosi consigli su come trattare secondo criteri ecologici i più comuni oggetti tecnologici presenti in casa una volta terminato il loro ciclo di vita. Cliccando invece su Ricerca Eco-Piazzola sarà sufficiente inserire i dati della propria Regione, Provincia e Comune di residenza per individuare rapidamente la più vicina isola ecologica o centro di raccolta dei rifiuti Raee.

Ma a convertire i meno propensi ad accettare le necessità e le responsabilità connesse al riciclo dei prodotti tecnologici forse basteranno gli ironici mini spot realizzati nell'ambito della campagna “Noi ci crediamo e li ricicliamo” visionabili anche sul canale YouTube del consorzio.

Oltre a ciò un'attenzione particolare è riservata ai più giovani per i quali è previsto lo specifico spazio “ReMedia Scuola – lunga vita alla tecnologia”. Si tratta di un progetto che intende, a partire dal mese di settembre, coinvolgere gli studenti, con l'aiuto di insegnanti e genitori, in un completo e divertente percorso in classe e a casa per far nascere sin da subito tra le nuove generazioni, a dispetto delle cattive abitudini dei più anziani, spesso dure a morire, una migliore e più consona cultura del riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee).

Non manca, infine, la presenza sui principali social network come Facebook, Twitter e Linkedin, attivata per comunicare con un pubblico meglio introdotto nella realtà di Internet."

http://www.consorzioremedia.it/


Articolo da La Stampa
"La risaia, cassaforte di energia"

Centraline ispirate ad Archimede per sfruttare l'acqua di irrigazione. Piemonte da anni area-pilota in Europa

GIANFRANCO QUAGLIA
VERCELLIE’ la più grande «cassaforte di energia elettrica» d’Europa la risaia italiana. Peccato che l’80% dell’acqua utilizzata per irrigare finisca in mare e non sia sfruttata. Perché è proprio da qui, da questo triangolo d’oro della risicoltura europea (Vercelli-Novara-Pavia) che potrebbe arrivare una soluzione ai problemi energetici del nostro paese: una riserva da fonte rinnovabile a disposizione in grado di alimentare case, fabbriche, scuole. E in parte lo sfruttamento dell’«oro blu» nelle terre di «Riso amaro» è già una realtà.

Massimo Gargano, presidente Anbi (Associazione nazionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari) ne ha parlato a Roma al convegno internazionale su «Acqua: irrigazione, energie rinnovabili, ambiente. La sfida dei Consorzi di bonifica». «Dopo i referendum il tema è di grande attualità. - dice - Ebbene noi possiamo mettere a disposizione 180 mila chilometri di canali per la sfida del miniidroelettrico, così come i bacini di raccolta idrica per gli impianti fotovoltaici». E Giancarlo Gudici, docente universitario, ha indicato alcune previsioni realizzate da uno studio del Politecnico di Milano: una potenzialità di un milione di kilowatt, pari a 250 mila abitazioni illuminate o riscaldate. Di questa energia il 30 per cento può essere prodotta in zone di pianura, atraverso la realizzazione di salti d’acqua lungo i canali e piccole centrali idroelettriche.

Il Piemonte è la regione pilota in Europa, tanto che da anni, anticipando le previsioni, riesce a trattenere e utilizzare parte di questa enorme ricchezza naturale prima che arrivi all’Adriatico attraverso il Po. In che modo? Sono già stati realizzati 77 impianti elettrici lungo i canali di irrigazione e altri 31 sono in progetto. Le mini-centrali producono energia che poi i Consorzi di bonifica Est e Ovest Sesia rivendono a industrie e privati. Il ricavato serve a fare cassa e ridurre i costi d’irrigazione alla risaia. Bruno Bolognino, direttore generale dell’Associazione Irrigua Est Sesia: «Il riutilizzo di acqua in agricoltura e l’uso plurimo tra i diversi settori (agricolo, civile, industriale, idroelettrico), consente un notevole risparmio della risorsa e permette alla stessa di tornare ai fiumi dopo essere stata utilizzata almeno due volte e mezzo, favorendo il mantenimento del minimo deflusso vitale e buone condizioni ambientali dei corsi d’acqua». Uno degli impianti, nel Novarese, rappresenta un caso studiato dai tecnici di tutta Europa: utilizzando una clochea, sulla falsariga di quella ideata da Archimede, produce energia con un salto di solo un metro e mezzo.

Ma esiste ancora un ampio margine di manovra. Del grande volume idrico destinato alla sommersione delle risaie (4,8 miliardi di metri cubi) attraverso canali e fiumi, in realtà solo il 22 per cento è utilizzato a scopi agricoli. Tutto il rimanente potrebbe essere trattenuto e trasformato in energia rinnovabile. Per il progetto globale del mini-idroelettrico sono disponibili 598 milioni di euro, messi a disposizione nell’ambito del Piano Irriguo Nazionale.

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